ernesto-rossi

BIOGRAFIA

Si arruolò come volontario nella prima guerra mondiale animato da spirito interventista come tanti giovani di allora; nel dopoguerra si unì al gruppo antifascista di Gaetano Salvemini e, insieme ai fratelli Rosselli, contribuì alla nascita del giornale clandestino Non Mollare!. Successivamente entrò nella organizzazione del movimento Giustizia e Libertà, pagando per questa sua attività di fervente antifascista con una condanna, inflittagli dal Tribunale speciale, a venti anni di carcere. Dopo nove anni di galera fu deportato al confino di Ventotene, dove conobbe Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni con i quali elaborò le teorie federaliste europee contenute nel Manifesto di Ventotene. Liberato nel 1943 partecipò alla resistenza e fu nel direttivo del Partito d’Azione e nel 1945 fu sottosegretario alla Ricostruzione. Quando fu sciolto il Partito d’Azione contribuì con Pannunzio e Villabruna alla fondazione del Partito Radicale nel 1955. Nel corso della sua vita collaborò, inoltre, con molti giornali, quali l’Unità di Salvemini, La Riforma Sociale, Il Corriere della Sera e il Mondo.

 

BIBLIOGRAFIA

Rossi E., Abolire la miseria, Laterza, Bari, 1977

Rossi E., Critica del Capitalismo, Ed. La Comunità, Milano, 1948

Rossi E., I padroni del Vapore, Laterza, Bari, 1955

Rossi E., Il Sillabo e dopo, Editori Riuniti, Roma, 1965

Rossi E., Il Manganello e L’Aspersorio, Laterza, Bari, 1968

Rossi E., Settimo, non rubare, Laterza, Bari, 1953

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