aldo-capitini

BIOGRAFIA

Nel 1924, dopo aver conseguito la licenza liceale, vinse un concorso per un posto da convittore presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 1929 si laureò in Lettere e Filosofia e divenne segretario della Scuola, ruolo che dovette lasciare già l’anno successivo per il suo rifiuto di iscriversi al Partito Nazionale Fascista, come gli era stato richiesto da Giovanni Gentile.  In quel contesto culturale degli anni Trenta, insieme all’amico Claudio Baglietto, sviluppò le sue prime riflessioni su quella che era stata la crisi dello Stato liberale e dei suoi partiti, ma soprattutto sul rapporto tra la chiesa cattolica e il regime fascista con l’aspra critica mossa nei confronti del Concordato del 1929. Da qui l’esigenza di una nuova ricerca intellettuale e spirituale espressa nel libro Elementi di un’esperienza religiosa, pubblicato dall’Editore Laterza nel 1937 grazie all’interessamento di Benedetto Croce che il Capitini aveva avuto modo di conoscere un anno prima consegnandogli alcuni suoi scritti. L’intento di Capitini in questo scritto non fu quello di individuare una nuova esperienza religiosa in senso stretto, cioè non vi è nel testo la presenza di elementi teologico-metafisici o dogmatici, bensì quello di considerare la religiosità, il rapporto dell’uomo con l’infinità del divino, come un momento etico-individuale. Pertanto la sua religiosità laica lo portò a staccarsi non solo dai valori imposti dal fascismo ma anche da una Chiesa cattolica che si era resa complice del regime. Da questa riflessione maturò la scelta, che contraddistinse tutta la sua vita, di una moralità individuale fatta di regole coerenti da applicare nel vivere civile quotidiano, come si evince dalla sua adesione convinta ai principi della nonviolenza gandhiana, del vegetarianesimo e dell’antifascismo. Il Capitini non aderì mai a nessun partito ma svolse lo stesso una intensa attività contro il fascismo che gli costò la diverse volte la galera. Nel 1937 con Guido Calogero fu promotore del movimento Liberalsocialista, che aveva come obiettivo quello di diffondere gli ideali di libertà individuale e uguaglianza sociale, a cui aderirono personaggi del calibro di Ugo La Malfa, Giorgio Amendola, Norberto Bobbio e Pietro Ingrao. Anche quando il movimento Liberalsocialista aderì al Partito d’Azione, egli rimase fuori dalle logiche strettamente politiche, non partecipò dunque, dopo la caduta del fascismo, alla fase costituente della Repubblica, anche se il suo apporto culturale era stato determinante nella formazione di molte coscienze di giovani intellettuali poi impegnati direttamente in politica. Nel 1943 fondò in molte città i Centri di Orientamento Sociale, spazi di libero dibattito su temi sociali e politici e nel 1952 fondò a Perugia il centro di Orientamento Religioso, dove si dibatteva ogni domenica di problematiche religiose. Dopo la liberazione riprese il suo posto di segretario della Scuola Superiore normale di Pisa dove ottenne anche la libera docenza in filosofia morale. Nel 1956 vinse il concorso per la cattedra di Pedagogia che insegnò prima a Cagliari e poi a Perugia. Nel 1961 organizzò la prima marcia per la Pace Perugia-Assisi e verso la fine degli anni Sessanta fu sostenitore delle campagne radicali e laiche per l’affermazione dei diritti civili.

 

BIBLIOGRAFIA

Capitini A., Elementi di un’esperienza religiosa, 1937, Laterza

Capitini A., Vita religiosa, 1942, Cappelli

Capitini A., Atti della presenza aperta, 1943, Sansoni

Capitini A., Saggio sul soggetto della storia, 1947, La Nuova Italia

Capitini A., Italia nonviolenta, 1949, Libreria Internazionale di Avanguardia

Capitini A., Nuova socialità e riforma religiosa, 1950, Einaudi

Capitini A., L’atto di educare, 1951, La Nuova Italia

Capitini A., Religione aperta, 1955, Guanda

Capitini A., Colloquio corale, 1956, Pacini Mariotti

Capitini A., Aggiunta religiosa all’opposizione, 1958, Parenti

Capitini A., La compresenza dei morti e dei viventi, 1966, Saggiatore

Capitini A., Le tecniche della nonviolenza, 1967, Feltrinelli

 

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Seminario internazionale di discussione sulle tecniche della nonviolenza

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