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BIOGRAFIA

Laureatosi in giurisprudenza fin da subito cercò, attraverso la sua passione per la letteratura, di ritagliarsi un ruolo sociale di promotore della cultura. Questa sua aspirazione lo portò ad essere un importante organizzatore di cultura e ciò lo fece dapprima attraverso la creazione nel 1926 della Rivista Solaria, sulla quale molti autori antifascisti ebbero modo di scrivere. Nonostante la rivista non fosse dichiaratamente antifascista, ma solo non fascista, fu inizialmente tollerata dal regime e poi vietata. Del resto le personalità che vi collaborarono, seppur eterogenee tra loro, lasciavano intravedere una decisa presa di distanza dagli ambienti culturali del regime. Si trovavano scritti di Carlo Emilio Gadda, Umberto Saba, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini etc. La rivista ebbe anche un respiro europeo, facendo conoscere in Italia autori importanti quali Marcel Proust, James Joyce, Andrè Gide e Paul Valèry. Nel 1941 il distacco di Carocci dal regime fascista si fece più netto e impegnato, come testimonia la pubblicazione della Rivista Argomenti, della quale riuscirono ad essere pubblicati solo nove numeri e che vide la partecipazione di personaggi del calibro di Guido Calogero e Luigi Einaudi. Nel 1942, trasferitosi a Roma, entrò a far parte del Partito d’Azione. Negli anni immediatamente successivi al dopoguerra, complice la crisi del Partito d’Azione, si allontanò dalla attività politica, che riprese nel 1953 quando, insieme ad Alberto Moravia, fondò l’ultima sua Rivista politica e culturale denominata Nuovi Argomenti, la quale si poneva come obiettivo quello di essere un luogo di dibattito aperto dove si potessero incontrare le diverse culture politiche, cercando così di non riprodurre nell’ambito del confronto culturale la stessa guerra fredda imperante in quel periodo storico. Il suo progressivo avvicinamento al Partito Comunista lo portò, nel 1963, ad essere eletto alla Camera dei deputati come indipendente.

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