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BIOGRAFIA

Nonostante una infanzia di stenti, dovuta alla prematura scomparsa del padre, fatto che non gli consentì di terminare i suoi promettenti studi universitari, riuscì ad affermarsi presto come giornalista e scrittore, prima ad Algeri e successivamente a Parigi. Nel 1934 si iscrisse al Partito Comunista, mostrò però ben presto la sua insofferenza verso il marxismo ortodosso e si avvicinò all’anarchismo. Fu un fervente antifascista, partecipò in maniera molto attiva alla resistenza in Francia. A metà degli anni Quaranta fu redattore e direttore del giornale clandestino Combat, organo di stampa del movimento di resistenza francese. Nel frattempo, sempre nello stesso periodo, vennero alla luce alcune tra le sue migliori opere quali L’ètranger, La Peste, Le Malentendu, Caligula, Le mythe de Sisyphe e Lettres à un ami allemand. La sua poetica era ispirata ad una filosofia dell’assurdo che aveva come oggetto di indagine privilegiato l’essere umano difronte all’esistenza, quest’ultima caratterizzata da una ineluttabile irrazionalità e nei confronti della quale l’unica reazione possibile è la rivolta, intesa non come rifiuto del tutto, bensì come costruzione in ambito sociale di una vita migliore. Combattere le ingiustizie e la disumanità è l’unica ragione di vita dell’uomo, da qui il suo impegno civile, in particolare contro la pena di morte che allontanava l’essere umano dalla sua dignità. Nel 1945 partecipò al primo Congresso internazionale del Movimento Federalista Europeo per la costituzione degli Stati uniti d’Europa. Intanto la sua frattura col  Partito Comunista Francesce divenne insanabile nel 1950, quando fu definitivamente espulso insieme a Lèon Blum, André Gide, Raymond Aron e altri. Nello stesso anno prese parte al Congresso Mondiale per la Libertà della Cultura tenutosi a Berlino. Nel 1951 pubblicò il saggio L’Homme rèvoltè, che suscitò molte polemiche soprattutto con Jean-Paul Sartre, nel quale era presente una forte critica nei confronti del comunismo e dove veniva ribadita la sua fede per la democrazia e per un umanesimo fondato sulla solidarietà. Nel 1957 ricevette il premio Nobel per letteratura.

 

BIBLIOGRAFIA

Camus A. (a cura di Coppi G.), Riflessioni sulla pena di morte, 2014, SE

Camus A., Ribellione e morte. Saggi politici, 1961, Bompiani

Camus A. (a cura di Bresolin A., Lagomarsino G.), La rivolta libertaria, 1998, Elèuthera

 

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