CHI SIAMO

L’associazione “Congresso Mondiale per la Libertà della e nella Cultura” si costituisce il 20 e 21 febbraio 2015, a Teramo, sulla scia di due importanti convegni dedicati alle figure e all’opera di Benedetto Croce e di Ignazio Silone, svoltisi a Pescasseroli e a Pescina (Oltre “Salerno”. Benedetto Croce, Ignazio Silone e la loro attualità politica).

L’Associazione si muove esplicitamente in continuità storica e ideale con l’“Associazione italiana per la libertà della cultura” di cui, tra gli altri fecero parte Croce, Piero Calamandrei, Nicola Chiaromonte, Ernesto Rossi, Silone, Altiero Spinelli e tantissimi altri esponenti della cultura laica e liberale degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso (filiazione diretta dell’International Association for Cultural Freedom”, che tra gli altri vide tra i suoi animatori, Hannah Arendt, Raymond Aron, Albert Camus, Arthur Koestler, George Orwell, Bertrand Russell). La prima Associazione svolse un ruolo essenziale contro i rigurgiti autoritari e neofascisti da una parte; e contro i tentativi egemonico-oppressivi del totalitarismo comunista e sovietico dall’altra. Oggi gli obiettivi “…la promozione dello Stato di diritto, democratico, federalista, laico, fondato sui diritti umani per contrastare l’abuso delle ragioni di Stato e di partito, e il progressivo deterioramento in democrazie reali degli Stati detti “democratici”.

Il 1 dicembre del 1951, quando si costituì la prima “Associazione Italiana per la libertà della cultura”, vennero fissati degli obiettivi definiti in un “Manifesto agli intellettuali”. Obiettivi così formulati:

Noi riteniamo che il mondo moderno possa proseguire nel suo avanzamento solamente in virtù di quel principio di libertà della coscienza, del pensiero, dell’espressione, che si è faticosamente conquistato nei secoli passati.

Riteniamo che in quanto uomini e cittadini anche coloro che professano le arti e le scienze siano tenuti ad impegnarsi nella vita politica e civile, ma che al di fuori delle tendenze e degli ideali politici e delle preferenze per l’una o per l’altra forma di ordinamenti sociale e di struttura economica, sia loro dovere custodire e difendere la propria indipendenza, e che gravissima e senza perdono sia la loro responsabilità ove rinuncino a questa difesa.

E riteniamo infine che, nell’attuale periodo storico che ha visto e vede tanti sistematici attentati alla vita dell’arte e del pensiero da parte dei potenti del giorno, i liberi artisti e scienziati siano tenuti a prestarsi reciproca solidarietà e confrontarsi nel pericolo.

A oltre sessant’anni da quel Manifesto, siamo convinti che quelle parole, quegli obiettivi, quel “pronunciamento” sia più che mai valido e attuale.

 

Start typing and press Enter to search